Veneto Banca sosteneva che la Schiavinato Giuseppe snc era sua debitrice per € 87.832,94 euro e invece la Schiavinato Giuseppe snc era creditore della banca per € 124.183,73.
La causa chiusa con la sentenza in oggetto del Tribunale di Treviso, la n. 1088/2017 dell’11/5/2017, dott.ssa Alessandra Burra, è un caso molto eclatante di come le banche pretendano un credito nei confronti dei clienti derivato da anni di accumulo di interessi usurari, interessi, compensi, spese e corrispettivi non dovuti e comunque ingiustificati nei confronti dei propri clienti.
In questo caso la ditta Schiavinato snc, patrocinata dall’Avv. Torquato Tasso del Foro di Venezia, docente della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova, si è opposta alla richiesta sostenendo che il debito non era sussistente in quanto erano stati applicati tassi usurari, interessi anatocistici, Commissioni di Massimo Scoperto ultralegali, costi e remunerazioni non dovute, al Tribunale di Treviso per la nomina di un Perito che ricalcolasse il saldo del conto corrente.
Il perito, in caricato dal Giudice, ha rilevato l’assenza di documentazione contrattuale che legittimasse la richiesta della banca sia degli interessi applicati che delle Commissioni di Massimo Scoperto e il superamento del tasso soglia di usura in alcuni periodi.
Il risultato è stato un ricalcolo del saldo del conto corrente che anziché un saldo passivo a favore della banca di € 87.832,94 euro ha riconosciuto che la Schiavinato Giuseppe snc era creditore della banca per € 124.183,73 con conseguente saldo attivo di € 36.349,79.

Sentenza Tribunale di Treviso n.1088-2017